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10 ottobre
Un boomerang per il Ticino?
Era stato un parto da sfinimento, con estenuanti tiramolla tra Berna e Roma. La Svizzera voleva conservare buoni rapporti con l’Italia in vista delle trattative sui bilaterali con l’UE, al Ticino si assicurò che l’accordo avrebbe scoraggiato il frontalierato dall’Italia e contribuito senz’altro a smorzare il fenomeno del dumping salariale. Siamo solo ai primi nove mesi di applicazione, ma le tendenze appaiono già delineate: sui bassi salari, dove il dumping maggiormente incide, gli effetti dell’accordo non esercitano alcun influsso; mentre sugli stipendi medio-alti la pressione fiscale italiana è a tal punto elevata da disincentivare il frontalierato e provocare carenza di manodopera, salvo rialzi di stipendi a livelli non sempre sopportabili per le aziende. Un ginepraio, se stiamo ai risultati di una nostra inchiesta tra imprenditori e sindacalisti.
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Era stato un parto da sfinimento, con estenuanti tiramolla tra Berna e Roma. La Svizzera voleva conservare buoni rapporti con l’Italia in vista delle trattative sui bilaterali con l’UE, al Ticino si assicurò che l’accordo avrebbe scoraggiato il frontalierato dall’Italia e contribuito senz’altro a smorzare il fenomeno del dumping salariale. Siamo solo ai primi nove mesi di applicazione, ma le tendenze appaiono già delineate: sui bassi salari, dove il dumping maggiormente incide, gli effetti dell’accordo non esercitano alcun influsso; mentre sugli stipendi medio-alti la pressione fiscale italiana è a tal punto elevata da disincentivare il frontalierato e provocare carenza di manodopera, salvo rialzi di stipendi a livelli non sempre sopportabili per le aziende. Un ginepraio, se stiamo ai risultati di una nostra inchiesta tra imprenditori e sindacalisti.
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Il Federalista è una proposta editoriale del tutto innovativa nel contesto della Svizzera Italiana.
La nostra idea è di affrontare in una forma accessibile, ma non per questo superficiale, i maggiori temi d’attualità, dal locale ai grandi fatti internazionali. In questa dialettica tra micro e macro, il Federalista vuole scovare legami, ponti e collegamenti avvicinando ciò che sembra lontano, svelando l’importanza di ciò che appare piccolo e insignificante. Lo fa attraverso una comoda newsletter consegnata nella posta elettronica e sempre a portata di tasca, accompagnata da Radiofed (un podcast esclusivo), video e contributi culturali di alto livello. Il Federalista, presente sui social, offre anche dei periodici dossier di livello scientifico dedicati al federalismo e alle sue sfide, in Svizzera e nel mondo. Un solo click, e si legge tutto d’un fiato.
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Federalismo e democrazia sono infatti la scelta libera di un popolo che crede fermamente nel bene comune. Una scelta che va però rinnovata e riscoperta ogni giorno.
Ecco il perché di questa newsletter: crediamo che sia ancora possibile oggi fare un tipo di informazione completa e seria, capace di un giudizio su quanto accade intorno a noi senza cadere in faziosità o fake news. Lo faremo alla luce di alcuni grandi ideali, insieme a voi lettori.
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