7 maggio
Il cuore diviso d’Europa batte a Varsavia
In una Polonia tornata protagonista sullo scacchiere europeo, le imminenti elezioni presidenziali non rappresentano solo una sorta di referendum sull’identità nazionale, fra nazionalismo ed europeismo. Nella terra di Wojtyla e Walesa, il passato irrompe nel presente, mentre si riaffaccia il fantasma della guerra e si affilano le armi — non solo retoriche. Con quasi il 5% del PIL destinato alla difesa, Varsavia è oggi una potenza militare, chiamata a difendere i confini dell’Occidente tra un’America incerta e una Russia aggressiva. In questo scenario, Lech Walesa lancia un appello: come Solidarnosc sconfisse l’URSS con la nonviolenza, così oggi la Polonia -e con essa l'Europa- deve affrontare le minacce moderne con coraggio e creatività. La posta in gioco è alta: il voto deciderà chi guiderà il Paese, ma anche con quale spirito esso affronterà il futuro.