18 novembre
"Provateci voi a trattare con Trump"
Si tira il fiato, poteva andare peggio. E il peggio si è temuto dopo il primo round di trattative, rovinosamente chiuso da una telefonata in lingua svizzera che a Trump suona più oscura del cinese. È a quel punto che Berna ha giocato le carte giuste, quelle di un poker tra uomini d’affari seguito dalla visita a Washington di un ministro dell’Economia la cui saggezza e simpatia pescano in origine contadine (le stesse di tanti europei che fecero grande l’America). Il risultato è però precario, quanto erratico e imprevedibile è l’inquilino della Casa Bianca. Riavvolgiamo il film degli ultimi mesi e cerchiamo di leggere nel futuro dei nostri rapporti con gli Stati Uniti in compagnia di due parlamentari ticinesi a Berna, Bruno Storni e Fabio Regazzi.